curiosità stroriche padovane  1°
L’ORATORIO DI SANTA MARGHERITA
ONARA DI TOMBOLO

In via degli Ezzelini (già del Cimitero vecchio) ad Onara di Tombolo, vicino a Cittadella, sorge la chiesetta (o oratorio) di Santa Margherita d'Alessandria, ai margini della Palude (sito delle risorgive del Tergola) .

L’antichissimo, piccolo, incantevole edificio, probabilmente del XII secolo, è l’unica parte rimasta del completamente scomparso castello degli Ezzelini, la famiglia feudale che da qui partì per dominare la Marca Veneta.

Dopo la distruzione del castello, gli Ezzelini si trasferirono a Castello di Godego ed infine a San Zenone degli Ezzelini e a Romano d'Ezzelino.

Ed è quanto resta di un'epoca quanto mai affascinante del luogo, fin dagli anni a cavallo del Mille, come recita l'iscrizione di una epigrafe

SACELLVM . HOC . ECELINIANVM . OLIM . RESTAVRATVM .
ANNO . MDXXXV .
ONARANORVM . PIETAS . REPARAVIT .
ANNO MDCCCXXVIII .
QVO . CIRCVMSTANS . COEMETERIVM . DESIGNATVM . FVIT . DECENTIVS . AVTEM . REDACTVM .
ANNO . MDCCCXLIV

("Questa chiesetta un tempo degli Ezzelini fu restaurata nell'anno 1535. La pietà degli Onarani la riparò nell'anno 1828. Là dove fu tracciato il circostante cimitero fu anche riordinato in modo più decoroso nell'anno 1844").

In un ambiante bucolico, circondata da macchie d’alberi e cespugli e la chiesetta, costruita con i classici sassi (covoli) del Brenta, posti in strati intervallati da materiale romano di recupero, ha subìto vari interventi nel corso dei secoli.
In unico corpo a pianta rettangolare, 10,80 m x 5,90 m ed è alta 3,75 m.
L’interno, a unica navata ovviamente, durante le opere di restauro, ha riservato molte sorprese: è stato, infatti, scoperto che i muri sono stati affrescati su strati di intonaco successivi da attribuire ai secoli XII, XIV, XVI, XVII.
Una figura del secolo XVI (S.Giovanni Battista…?) sulla parete orientale è attribuibile alla scuola dello Squarcione e ne ricopre un altro che si ritiene coevo dell'oratorio.
Nella parete a sud è stato trovato un affresco che rappresenta una rozza croce racchiusa in un cerchio, detta “la croce degli Ezzelini”. In una nicchia dello stesso muro, è presente una terracotta, di fattura contemporanea all’edificazione dell'oratorio, finemente lavorata sulla quale si dice appoggiassero la mano le donne incinte come segno votivo fino a pochi anni fa.
L'altare si trovava un po' staccato dalla parete, in corrispondenza della figura che richiamava il battesimo di Gesù. L'affresco, con funzione di drappeggio sopra l'altare, è forse del '600. Durante il recente restauro, nel pavimento è apparso un breve tratto di mosaico, probabilmente romano.
Un tempo l’altare era sovrastato da un dipinto che ritraeva Santa Margherita che schiaccia il drago del paganesimo con sullo sfondo il faro di Alessandria, e che oggi custodita nella parrocchiale di Onara.


 

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