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Il rag. Arrigo Olivieri, personaggio di spicco nell’abito dell’industria della birra a livello nazionale, nel 1919 acquista la villa e le assegna il nome della moglie: Italia. Dal loro matrimonio nascono due figlie, una delle quali si sposerà con il Conte di Panigai, figlio della principessa di Porcia. La storia di Arrigo Olivieri nell’ambito della bevanda bionda inizia nel 1916, quando rileva la Birra Cappellari, nata a Padova nel 1890. Nel 1919, dopo la fusione con la birra Maura, seconda fabbrica padovana, e l’ingresso del socio Giovanni Battista Frigo, la ragione sociale viene modificata in Birra Itala Pilsen che, nel 1948, viene trasformata in società ad accomandita semplice. In quel periodo, con la sua produzione annuale di circa 170.000 ettolitri, 100 operai e 50 impiegati è la quarta azienda in Italia capace di coprire il 7% del mercato nazionale. Il marchio, distribuito su tutta la penisola, conta ben 90 concessionari tutti dotati di impianto di imbottigliamento. Una realtà di tale entità non sfugge alle due più grosse industrie birrarie del momento: la Peroni e la Pedavena dei fratelli Luciani. Il 30 gennaio 1980 l’Itala Pilsen viene trasformata in Società per Azioni il cui capitale viene sottoscritto al 50% dalla Peroni e dalla Pedavena. Nel 1962 viene inaugurato il nuovo centro di imbottigliamento caratterizzato da tre linee da 18.000 a 36.000 bottiglie l’ora. All’inizio degli anni ‘70 il Gruppo Luciani si trova in difficoltà economiche ed è costretto a cedere la sua quota alla Peroni che ne diviene unica proprietaria. La fabbrica è tutt’oggi un punto di forza del Gruppo Peroni, che e continua a produrre lo storico marchio avviato da Arrigo Olivieri, “Itala Pilsen”.
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