Preistoria ed età romana In epoca romana iniziò una prima fase di trasformazione del territorio. Furono creati due importanti assi viari, la strada Montanara, che unisce Padova ai Colli Euganei e la strada Pelosa, che collega Padova e Vicenza, e furono realizzati "rialzi" stradali, sopraelevati rispetto al piano della campagna, rendendo così utilizzabili i collegamenti viari anche durante le frequenti piene del Bacchiglione. I reperti archeologici di epoca romana comprendono: iscrizioni latine (I-II secolo d.C.), tubazioni di acquedotto in trachite, materiale fittile (ciotole, anfore, mattoni bollati, ecc.), resti di abitazioni di età imperiale. Il toponimo stesso ha origine romana e il nome Selvazzano deriva probabilmente da Salvitius, un assegnatario di un fondo agricolo. Non è invece dimostrata l'origine del nome Selvazzano come selva di Giano, in riferimento ad un bosco sacro al dio Giano. A questa origine del toponimo si ispira tuttavia l'attuale stemma comunale. Medioevo Il periodo alto-medievale è povero di testimonianze mentre è accertato un notevole sviluppo demografico a partire dal secolo XI. È infatti nei primi secoli del II millennio che si formano i nuovi abitati di Selvazzano, Tencarola, Montecchia, Canton, Vegri della Barca e Caselle, che daranno vita ad altrettanti comuni rurali. Nel territorio comunale sorse inoltre il monastero benedettino di Santa Maria di Quarta, del quale esiste ancora una porzione dell'abside della chiesa ormai scomparsa. In epoca medievale contribuiscono alla trasformazione del territorio tanto alcuni enti religiosi quanto i ricchi feudatari del luogo come i Maltraversi, i Capodilista, i Da Selvazzano e gli Scrovegni, che si contesero duramente il territorio comunale. Dominazione veneziana Da Napoleone all'unità d'Italia Tra Settecento e Ottocento soggiornarono a Selvazzano numerosi letterati, tra i quali Ippolito Pindemonte, Vittorio Alfieri, Madame de Staël e Ugo Foscolo, ospiti nella villa di Melchiorre Cesarotti. Nella seconda metà del XIX secolo vennero realizzate numerose opere pubbliche tra cui la costruzione del ponte sul Bacchiglione a Selvazzano, il palazzo municipale, la bonifica di una vasta area paludosa, la ricostruzione e l'innalzamento degli argini dopo l'alluvione del 1882. Il XX secolo Nel 1956 viene demolita la medievale chiesa di San Bartolomeo a Tencarola per fare posto all'attuale. Sempre nel secondo dopoguerra viene costruita la nuova chiesa parrocchiale di Selvazzano e sono costituite le nuove parrocchie di Feriole e di San Domenico
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