Centro di pianura, di origine antica, la cui economia è caratterizzata da attività agricole e industriali. I gallierani, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Cà Onorai e Strà e in case sparse sul territorio. La forte espansione edilizia ha determinato la contiguità di Cà Onorai al centro omonimo del comune di Cittadella, e di Galliera Veneta ai centri Rossano Veneto del comune omonimo (VI), Tombolo del comune omonimo, Cà Comin del comune di Cittadella e San Martino di Lupari del comune omonimo. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, una vera da pozzo, argentata, che sostiene due galli arditi. Situata nella parte settentrionale della provincia, confina con quelle di Vicenza e Treviso, tra Cittadella, Tombolo, San Martino di Lupari, Loria (TV) e Rossano Veneto (VI). La più vicina strada statale è la n. 53 Postumia; il più vicino tracciato autostradale è quello dell’A31 Vicenza-Piovene Rocchette e vi si accede tramite il casello di Vicenza Nord, posto a 25 km. La rete ferroviaria si raggiunge con facilità: la stazione di riferimento, lungo la linea Treviso-Vicenza, dista soltanto 1 km. Il collegamento con la rete di traffico aereo è dato dall’aerostazione più vicina, posta a 51 km, per le linee intercontinentali dirette si utilizza l’aeroporto di Milano/Malpensa, a 279 km. Infine, il collegamento con il terminale del traffico marittimo è dato dal porto distante 59 km. Cittadella è il principale polo di gravitazione per il commercio, il lavoro, le strutture burocratico-amministrative e i servizi non disponibili sul posto. Ha origini romane; ciò è dimostrato non solo dal toponimo, che sembra risalire a un nome personale latino, ma anche dai segni della centuriazione romana presenti ancora sul suo territorio. Nel XII secolo subì devastazioni e danni causati dai combattimenti fra trevigiani e vicentini, appoggiati questi ultimi dagli Ezzelini, ma dal 1405, anno in cui passò sotto il dominio della repubblica di Venezia, conobbe un lungo periodo di pace. Durante il governo della Serenissima molti furono i patrizi veneti che vi costruirono edifici di gran pregio. Riguardo al patrimonio storico, l’elemento di maggior spicco dell’architettura civile è la grandiosa villa Cappello, eretta probabilmente nel XVI secolo, che presenta un oratorio con facciata classica e frontone con statue, il cui interno è decorato in stile neoclassico. La villa, che ospita oggi un ospedale, nel corso della prima guerra mondiale accolse il comando di un’armata dell’esercito italiano. Sono da citare, poi, due grandi pilastri in cotto che reggono statue raffiguranti le divinità rurali di Cerere e Flora. Il più importante edificio religioso è la chiesa parrocchiale dedicata a S. Maria Maddalena, costruita da Giorgio Massari nel ‘700, che conserva all’interno pregevoli opere scultoree attribuite a Giuseppe Bernardi detto il Torretto, e interessanti affreschi attribuiti a G.B. Canal.
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