Fin dai tempi più remoti, Camposampiero ebbe una certa importanza quale colonia romana posta lungo la via Aurelia; ma il periodo di maggior valenza fu raggiunto dopo il Mille, con il dominio dei feudatari che del luogo presero il nome. Nel 1013 l'imperatore Enrico I aveva concesso il territorio al cavalier Tiso che, proclamatosi vassallo del patriarca di Aquileia, fece costruire un castello e diede origine alla potente dinastia di Camposampiero. I lunghi anni di guerre e scorrerie di eserciti guelfi e ghibellini terminarono nel 1405 con la caduta della signoria Carrarese per opera della Serenissima; il dominio di Venezia portò a tutto il territorio bonifiche fondiarie ed un miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni. Un ultimo saccheggio Camposampiero lo subì nel 1512 per opera da Massimiliano d'Austria e dei collegati della lega di Cambrai che avevano mosso guerra alla Repubblica Veneta. Poi il borgo perse la sua importanza militare e nel tempo castello e fortificazioni vennero smantellate. Sorsero numerose le belle ville patrizie: Querini, Gritti, Barbarigo ... e la campagna si arricchì di ordinati rustici dagli ampi porticati. Caratteristica odierna di Camposampiero è di avere le tre parrocchie divise fra le diocesi di Padova e di Treviso; la chiesa parrocchiale di San Marco appartiene alla prima mentre San Pietro e la chiesa di Santa Maria Assunta nella frazione Rustega sono nella diocesi di Treviso.
San Pietro - La parrocchiale di San Pietro è di antica origine ma il primo edificio di culto fu più volte riedificato e il suo attuale aspetto risale al 1940 mentre il ciclo di affreschi, opera di Muzio Compagnoni, è del 1947. Santa Maria Assunta - La terza parrocchiale si trova nella frazione di Rustega; nominata in un documento del 1190 è intitolata a S.Maria Assunta; il paesino, pur essendo isolato nella campagna, aveva un castello che viene ricordato perchè nel 1383 durante le guerre carraresi sostenne un duro assedio. Il nome di Camposampiero è legato alla presenza di S.Antonio che soggiornò qui nel 1231, invitato dal conte Tiso per un periodo di meditazione e riposo. Meta di pellegrinaggi sono il Santuario del Noce, contenente un pregevole ciclo di affreschi illustranti i miracoli del Santo, dipinti da Girolamo Tessari e una bella tela si S.Antonio che predica dall'albero di noce, opera del veronese Bonifacio Pitati; la tradizione vuole che il santuario sia stato costruito nel luogo dove cresceva l'albero dal quale il Santo parlava ai fedeli. I pellegrini sono poi attratti dal Santuario Di S.Giovanni Battista, ricostruito nel 1906 e affiancato dalla Cella della Visione, celletta del convento dei Frati Francescani dove il Santo si ritirava a pregare e riposare e nella quale ebbe la visione del Bambino Gesù. Una pala di Andrea da MUrano reca l'effigie di Antonio. Oggi la cittadina di Camposampiero, che ha 10.000 abitanti, svolge un ruolo centrale e di riferimento nell'area nord-est del padovano, per un importante e qualificata serie di servizi sanitari, scolastici, giudiziari e sociali che offre ai circa 100.000 abitanti dei comuni vicini.
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