curiosità stroriche padovane  1°

CAMPOSAMPIERO

Fin dai tempi più remoti, Camposampiero ebbe una certa importanza quale colonia romana posta lungo la via Aurelia; ma il periodo di maggior valenza fu raggiunto dopo il Mille, con il dominio dei feudatari che del luogo presero il nome.

Nel 1013 l'imperatore Enrico I aveva concesso il territorio al cavalier Tiso che, proclamatosi vassallo del patriarca di Aquileia, fece costruire un castello e diede origine alla potente dinastia di Camposampiero.
Il sito assunse con il tempo importanza strategica, venne fortificato e difeso con terrapieni, fossati, opere in muratura; di tale complesso - un vero castello feudale - oggi rimangono le due belle torri medioevali in mattoni: la Torre dell'Orologio e la Torre della Rocca o del Municipio, oltre alla Rocca stessa, più volte ristrutturata e oggi denominata Palazzo Tiso, sede Municipale.

I lunghi anni di guerre e scorrerie di eserciti guelfi e ghibellini terminarono nel 1405 con la caduta della signoria Carrarese per opera della Serenissima; il dominio di Venezia portò a tutto il territorio bonifiche fondiarie ed un miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni.

Un ultimo saccheggio Camposampiero lo subì nel 1512 per opera da Massimiliano d'Austria e dei collegati della lega di Cambrai che avevano mosso guerra alla Repubblica Veneta. Poi il borgo perse la sua importanza militare e nel tempo castello e fortificazioni vennero smantellate.

Sorsero numerose le belle ville patrizie: Querini, Gritti, Barbarigo ... e la campagna si arricchì di ordinati rustici dagli ampi porticati.

Caratteristica odierna di Camposampiero è di avere le tre parrocchie divise fra le diocesi di Padova e di Treviso; la chiesa parrocchiale di San Marco appartiene alla prima mentre San Pietro e la chiesa di Santa Maria Assunta nella frazione Rustega sono nella diocesi di Treviso.

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San Marco - In un testamento redatto nel 1180 e il 1184 vi è un lascito "pro sancto Marco de Campoarcono" ma la cappella non aveva probabilmente cura d'anime; venne ricostruita, come la vicina chiesa di San Pietro, intorno al 1450; per questo scopo i governanti avevano concesso gli introiti dei pascoli comunali, a causa della povertà dei fedeli. Fu ingrandita e decorata nel 1673 con le donazioni del patrizio veneziano Vittore Bondumier, che nella parrocchia aveva palazzo e proprietà. Cent'anni dopo subì un ulteriore ampliamento e restauro e nel nostro secolo l'aggiunta delle navate laterali. La chiesa di San Marco conserva due affreschi attribuiti, come il soffitto, a Girolamo del Santo, artista del XVI secolo.

San Pietro - La parrocchiale di San Pietro è di antica origine ma il primo edificio di culto fu più volte riedificato e il suo attuale aspetto risale al 1940 mentre il ciclo di affreschi, opera di Muzio Compagnoni, è del 1947.

Santa Maria Assunta - La terza parrocchiale si trova nella frazione di Rustega; nominata in un documento del 1190 è intitolata a S.Maria Assunta; il paesino, pur essendo isolato nella campagna, aveva un castello che viene ricordato perchè nel 1383 durante le guerre carraresi sostenne un duro assedio.

Il nome di Camposampiero è legato alla presenza di S.Antonio che soggiornò qui nel 1231, invitato dal conte Tiso per un periodo di meditazione e riposo.

Meta di pellegrinaggi sono il Santuario del Noce, contenente un pregevole ciclo di affreschi illustranti i miracoli del Santo, dipinti da Girolamo Tessari e una bella tela si S.Antonio che predica dall'albero di noce, opera del veronese Bonifacio Pitati; la tradizione vuole che il santuario sia stato costruito nel luogo dove cresceva l'albero dal quale il Santo parlava ai fedeli. I pellegrini sono poi attratti dal Santuario Di S.Giovanni Battista, ricostruito nel 1906 e affiancato dalla Cella della Visione, celletta del convento dei Frati Francescani dove il Santo si ritirava a pregare e riposare e nella quale ebbe la visione del Bambino Gesù. Una pala di Andrea da MUrano reca l'effigie di Antonio.

Oggi la cittadina di Camposampiero, che ha 10.000 abitanti, svolge un ruolo centrale e di riferimento nell'area nord-est del padovano, per un importante e qualificata serie di servizi sanitari, scolastici, giudiziari e sociali che offre ai circa 100.000 abitanti dei comuni vicini.

 

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