A partire dalla seconda metà del XIII secolo il suo territorio è stato identificato con due piccoli centri distinti, Campolongo, derivato dal nome della famiglia proprietaria, e Bevador. L’attuale denominazione è il risultato della fusione e contrazione dei due toponimi avvenuta nel 1867, un anno dopo l’annessione del Veneto all’Italia. Le sue vicende sono legate a quelle dei centri vicini più grandi. La sua storia particolare è la storia della profonda povertà sofferta dalla popolazione nei tempi passati e degli sforzi compiuti per superarla. Avendo una posizione di confine tra la provincia di Vicenza e quella di Padova, nel tempo è stata sotto il dominio alternato dei signori dell’una e dell’altra città, come i Grumelli e i Widmann, che erano anche padroni di Bagnoli di Sopra. Fu assorbita dalla repubblica di Venezia e fece parte della Podesteria di Cittadella, struttura amministrativa creata dalla Serenissima. All’inizio del cinquecento subì, inoltre, la violenta reazione dell’esercito imperiale nella guerra tra la Lega di Cambrai e Venezia. Il suo patrimonio storico-archiettonico comprende: la chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Margherita; il campanile che è conosciuto come la Torre Rossa e rappresenta l’unico esempio di fortificazione in mattoni risalente all’epoca medievale, e Villa Tretti, che ha subito nel tempo numerosi interventi. Interessante è una passeggiata in campagna per scoprire le tipiche costruzioni rurali, su più livelli e dotate di barchesse, strutture utilizzate per conservare il grano e il fieno. Si consiglia, inoltre, una visita al grande essiccatoio per il tabacco che costituisce un reperto di archeologia industriale e offre la testimonianza del periodo veneziano. |
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