Si è spesso discusso sul ruolo che la Società I.N.G.A.P. può aver avuto nella storia della nascita e dello sviluppo del fermodellismo italiano, scopo di questo scritto è di proporre quanto mi è stato possibile reperire su questo argomento per offrire all’appassionato alcuni elementi di giudizio. Data la produzione vastissima di giocattoli, prevalentemente in latta, di I.N.G.A.P., non è assolutamente mia intenzione trattarne tutta la produzione, anche limitandomi ai soli treni, che si è protratta per decenni, ma vorrei solo descrivere l’evoluzione che ha portato dagli esemplari in latta, decisamente classificabili come “giocattoli” per arrivare alle ultime produzioni in plastica dove si può, forse, intravedere un concetto di “modellismo”. Purtroppo la storia reperibile su questa Società è talmente incentrata sulla latta che, diversamente dal solito, è più difficile reperire documentazione sui prodotti più “moderni” che su quelli più vecchi. Pertanto è molto probabile che alcuni prodotti non siano qui riportati o lo siano in modo impreciso, confido nell’aiuto di qualche collezionista per completare questo scritto in modo più esaustivo. Nel 1922 entrarono nella società il Comm. Anselmo ed il Cav. Tullio Zinetti e la famiglia Casale, mentre l’azienda si espanse dai 20 dipendenti del 1920 ai 600 del 1938, senza contare l’indotto esterno. Si può ben dire che con I.N.G.A.P. inizia, per poi crescere, l’industria del giocattolo in metallo in Italia. Nel 1938 l’area della fabbrica raggiunge i 18.000 m2 mentre la produzione supera i 400 modelli di giocattolo; una produzione estremamente variata che raggiungeva numerosi paesi esteri. Una gestione aziendale illuminata, con strategie di marketing che portavano all’ottimizzazione delle attrezzature e ad una corretta suddivisione delle fasi di lavorazione, unitamente al ricorso a manodopera esterna che permetteva di adeguarsi alla stagionalità di molti giocattoli, furono tra le chiavi del successo. Nel dopoguerra la produzione riprese fino alla scomparsa, nel 1952, di Angelo Anselmi, ove inizia il declino dell’azienda. Negli anni ’60 l’avvento della plastica segna il definitivo tramonto del giocattolo in latta, finché nel 1972 l’azienda venne assorbita da Eurotoys.
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by Giordano