Quella parte amenissma dei Colli Euganei ove trovasi Torreglia, fu abitata fino dai tempi romani e ne fa fede un'antica lapide colà trovata nel secolo scorso. Dall'iscrizione si rileva che la lapide apparteneva al sepolcro di certo Marco Bebbio Maturo e dei suoi parenti. Ed infatti la tribù Bebbia era padovana ed abitava quei Colli, e da essa discendeva la famiglia medioevale Bebi o Bibi, e qualcuno di cognome Bibi esiste ancora a Padova: Si chiamava Alberto Bibi il tesoriere del feroce Ezzelino da Romano durante gli anni 1237 al 1256, ed alcuni affermano che questo Bibi possedeva dei terreni in quel sito, e che colà avesse fatta elevare una torre dalla quale derivò il nome di Torreglia. Ma ciò non può esser vero, perché il paese esisteva anche prima di Ezzelino, e pare che ai tempi romani si chiamasse Taurilia per l'allevamento di bovini che ivi si faceva. Inoltre nell'Archivio Civico vi è un documento dell'anno 1123, oltre un secolo prima Ezzelino, dal quale si rileva che Isalberto abate di Praglia comperò da Manfredo conte di Abano un molino sito in Torreglia per lire veneziane 29 (pari a circa 120 oro delle nostre). La chiesa parrocchiale di Torreglia è dedicata a S. Sabino, ed è posta in alto ad un chilometro dal piano. Due gradinate conducono al sagrato dinanzi alla chiesa che ha per campanile una vecchia torre, la quale probabilmente è un resto del castello, che fu della famiglia Transalgardi antenata dell'attuale Capodilista, castello distrutto da Ezzelino nel 1240 come risulta da un manoscritto dei Capodilista esistente nella Biblioteca Civica. Quella chiesa è abbastanza antica perché era già parrocchiale nel 1449 e venne restaurata nel 1765. Tutto il vasto territorio collinoso di Torreglia è cosparso di ville, ed è patria del celebre latinista Jacopo Facciolati nato nel 1682 morto nel 1769, ed al quale Padova dedicò una via fuori della vecchia porta Pontecorvo. |
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