curiosità stroriche padovane  1°

NOVENTA

Non abbiamo trovata la vera origine del nome di questo glorioso villaggio, confinante con Ponte di Brenta e quindi poco distante da Padova. E' probabile che derivi dal latino Novus cioè paese nuovo, ed infatti Noventa non è molto antica e non la si trova citata In nessun documento precedente a quello di Berengario I dell'anno 918.

Il Salomonio che pure scrisse tante cose serie sul Territorio Padovano, fa ridere quando esagerò l'antichità di Noventa fino al punto da farne derivare il nome nientemeno che da . Noè, il quale dopo il diluvio universale venne ad abitare in questa parte del mondo. Bisogna credere che i buoni padovani del suo tempo fossero molto ingenui, se uno scrittore si permetteva di dar loro da intendere simili grullerie.

Il paese di Noventa si stendeva fino al 1290 anche sui terreni dove poi sorse Ponte di Brenta, e la prova l'abbiamo nella donazione che Bernardo Vescovo di Padova fece nel 1054. di quei terreni ai suoi canonici, terreni, dice il documento, che si trovavano in Noventa sulle rive del Brenta, e che oggi dal 1290 appartengono a Ponte di Brenta.

Quei canonici nel 1095 fecero costruire in quel posto un piccolo porto dove arrivavano da Venezia le barche con le merci che da Noventa venivano portate a Padova coi carri, non esistendo ancora il Piovego scavato nel 1209. In Noventa vi era anche un castello fortissimo di proprietà dell'antica famiglia padovana Delesmanini, alla quale apparteneva quella Speronella che fu l'eroina di Rocca Pendice.

Quel castello venne distrutto da Ezzelino nel 1240, ed in seguito sulle sue rovine sorse il palazzo Grimani che fu villeggiatura del Patriarca di Aquileia Giovanni Grimani.

Noventa per la sua amena posizione fu scelta a dimora dall'imperatrice Agnese nei due mesi del 1239, nei quali suo marito Federico II, col suo fedele Pier delle Vigne, abitò a Padova nel convento di S. Giustina. La bella chiesa parrocchiale di Noventa dedicata ai santi Pietro e Paolo è stata riedificata verso il 1747. ed il 16 luglio di quell'anno la consacrò il Vescovo di Padova cardinale Carlo Rezzonico, poi Papa col nome di Clemente XIII (statua n. 67 in Prato della Valle).

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Ignazio Sommer (Merzio)