curiosità stroriche padovane  1°

PIAZZOLA

Non si sa se questo bel  paese di Piazzola sia molto antico. Lo si trova nominato in una sentenza del 1229 di Giovanni Dandolo Podestà di Padova, con la quale veniva condannato certo Martinello da Piazzola notaio ad una grossa multa perchè aveva dimenticato di trascrivere un atto testimoniale fatto nel Palazzo della Ragione. Nel, 1700 venne scoperta a Piazzola una lapide, in lingua greca nella quale e nominato un filosofo chiamato Publio Elio Aristide nato in Asia nell'anno 129 dopo Cristo e morto nel 189.

Più di così sull'origine di Piazzola non ci e dato di sapere. Nel 1300 cola eravi un castello appartenente alla famiglia padovana Belludi. Causa guerre e ribellioni venne Piazzola ed il castello in proprietà dei signori da Carrara. E dal signor Francesco Novello venne donato assieme a 1800 campi a suo figlio naturale Giacomo che aveva per moglie Lucia Contarini.

Da questo matrimonio rimase unica figlia ed erede Maria che a suo tempo sposò il nobile Francesco Contarini  veneziano parente della madre di lei; e della famiglia Contarini rimase Piazzola in proprietà, per secoli.

Il grandioso palazzo ora proprietà del Duca Paolo Camerini, venne costruito tra il 1600 e 1700 dal nobile Marco Contarini,ed in quei tempi di gran lusso della Repubblica di Venezia, quella principesca villa fu veramente una lussuosa dimora, Vi erano due teatri costruiti dallo stesso ,Contarmi nei quali con grande dispendio, si davano magnifiche, rappresentazioni. Narrano le cronache che su uno di quei teatri si vide talvolta sulla scena girare fino a cinque grandi carrozze e carri trionfali e cento donne a cavallo e cento mori e cinquanta cavalieri e cacce di fiere.

Nel 1680 il Contarini ospitò in quella  villa un principe germanico al quale offerse ,lo spettacolo di un combattimento navale nella grande vasca del giardino.

II Contarni manteneva nel suo palazzo molte oneste fanciulle e le faceva istruire nel canto e nella musica. Da illustre famiglia di Piazzola discendeva quel Rolando celebre professore di legge nella nostra Università  e strenuo propugnatore della libertà di Padova, del quale vedesi il monumentale sepolcro vicino alla chiesa del Santo.

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Ignazio Sommer (Merzio)